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Nuovo studio: in America, più vaping = meno fumo

Uno studio pubblicato sul Harm Reduction Journal ha evidenziato l’impatto dell’aumento della diffusione del vaping sulla riduzione dei tassi di fumo tra gli adulti statunitensi. Il risultato principale è una notevole diminuzione dei tassi di fumo in seguito alla diffusione dell’uso delle sigarette elettroniche. 

Per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 34 anni, il tasso di fumatori è sceso dal 29,5% nel 1990 ad appena il 7,4% nel 2022, il che suggerisce che il vaping potrebbe sostituire le tradizionali abitudini di fumo, offrendo un modo meno dannoso di assumere nicotina.

I ricercatori hanno analizzato i dati di prevalenza del fumo e del vaping del governo statunitense dal 1990 al 2022 e hanno riscontrato un calo significativo del fumo in tutte le fasce demografiche, ma in particolare tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che è correlato all’aumento dell’uso delle sigarette elettroniche. 

I dispositivi per il vaping sono stati inventati dal chimico cinese Hon Lik nel 2006, il che ha permesso ai ricercatori di definire due periodi di tempo specifici per il confronto: l'”era pre-sigaretta” del 1990-2006 e l’era moderna della sigaretta elettronica dal 2006 al 2022. 

Secondo il rapporto:

“Sono state identificate discrepanze significative nella prevalenza del fumo, tanto che la prevalenza del fumo osservata nell’era delle sigarette elettroniche era inferiore a quella che ci si sarebbe aspettati sulla base delle tendenze precedenti all’era delle sigarette, ovvero la prevalenza effettiva del fumo era inferiore a quella che si sarebbe avuta se le tendenze precedenti all’introduzione o alla diffusione delle sigarette elettroniche fossero continuate senza interruzioni”.

“L’associazione osservata tra l’aumento della prevalenza dell’uso di sigarette elettroniche e la diminuzione della prevalenza del fumo suggerisce un possibile spostamento a livello di popolazione delle sigarette combustibili da parte delle sigarette elettroniche. Questo risultato è coerente con molti altri studi a livello di popolazione condotti con diverse tecniche di modellizzazione”.

Sebbene i metodi e le conclusioni possano sembrare semplici e di buon senso, gli attivisti che sostengono la necessità di restrizioni severe sul vaping continuano a sostenere che il vaping sia una via d’accesso al fumo. Sulla base di questi dati, ci si potrebbe ragionevolmente chiedere: “Se il vaping è una via d’accesso al fumo, allora dove sono tutti i fumatori in più?”.

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