In una rivelazione che ha stupito gli osservatori della salute pubblica, le donne incinte che partecipano a uno studio clinico statunitense finanziato dal governo ricevono sigarette gratuite e vengono esplicitamente istruite a continuare a fumare nell’ambito di una ricerca volta a sostenere un mandato federale per la riduzione della nicotina.
Lo studio, guidato dalla dottoressa Sarah Heil dell’Università del Vermont, ha diviso le donne incinte in un gruppo di intervento e in un gruppo di controllo. Il gruppo di controllo è stato istruito a continuare a fumare la propria marca di sigarette abituale. Anche i soggetti del gruppo di “intervento” sono stati istruiti a continuare a fumare, ma utilizzando una marca di sigarette a bassissimo contenuto di nicotina. Tutti i partecipanti hanno pagato le sigarette con fondi federali.
Le donne che continuano a fumare durante la gravidanza mettono se stesse e il nascituro a rischio di gravi lesioni. Come sottolinea il dottor Mike Siegel della Tufts University, questi rischi includono “l’inibizione della crescita, il danneggiamento dei polmoni e del cervello, l’aumento del rischio di difetti alla nascita, l’aumento del rischio di nati morti e SIDS e l’aumento del rischio di basso peso alla nascita”.
“Una cosa è che… i danni si verifichino se una donna sceglie consapevolmente di fumare durante la gravidanza e va a comprare le sigarette”, ha continuato Siegel, “un’altra cosa è che i medici facilitino questi danni fornendo di fatto quelle sigarette gratuitamente per tutte le 12 settimane di gravidanza”.
“Per rispettare gli standard etici di base della ricerca medica, il braccio di controllo dello studio avrebbe dovuto consistere nel consigliare ai pazienti di smettere di fumare e nel fornire interventi comportamentali per aiutarli a smettere di fumare. Indicare ai pazienti di continuare a fumare come al solito non è coerente con questa linea guida di cura abituale”, ha proseguito Siegel.
“Il protocollo di intervento di questo studio clinico non era etico anche perché offriva un trattamento peggiore di quello standard. Anche queste donne incinte sono state istruite a continuare a fumare, invece di essere consigliate a smettere di fumare e di ricevere interventi comportamentali per aiutarle a smettere di fumare”.
“Il costo è noto per essere uno stimolo alla cessazione del fumo. In questo caso, l’équipe sanitaria eliminava la potenziale barriera che impedisce di continuare a fumare e svolgeva essenzialmente il ruolo di facilitatore”.
