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ESCLUSIVO (ish): “Perché lo dice l’OMS”: la Commissione vuole vietare il vaping… beh… ovunque.

Clearing the Air ha visto la versione completa della raccomandazione della Commissione Europea sugli ambienti liberi dal fumo, dopo che Euronews aveva avuto lo scoop iniziale, ma prima che il documento fosse reso pubblico, come previsto per domani mattina.

La Commissione raccomanda espressamente di vietare il vaping:

  • Spazi interni
  • Aree ricreative all’aperto designate in cui possono essere presenti bambini
  • Spazi esterni di ristoranti, bar e caffè
  • Fermate di autobus, tram e treni
  • Qualsiasi esterno associato a un luogo di lavoro
  • Tutti gli spazi esterni legati all’assistenza sanitaria, compresi ospedali, case di cura e altri luoghi di questo tipo.
  • Qualsiasi struttura educativa, comprese le università
  • Qualsiasi area all’aperto in cui è probabile che si riunisca il pubblico.
  • Spazi associati a edifici aperti al pubblico
  • Auto private

Pur avendo condotto una consultazione limitata sulla nuova raccomandazione, la Commissione non menziona nel preambolo il punto di vista dei vapers e, cosa curiosa, sembra essersi affidata ad “attività di consultazione mirate”, il che probabilmente significa consultare solo le Organizzazioni Non Governative che la Commissione sapeva sarebbero state d’accordo con la sua posizione predeterminata. Nessuno degli attivisti dei consumatori che Clearing the Air ha interpellato è stato consultato durante queste “attività mirate”.

Il fatto che la Commissione cerchi di porre domande solo a chi fornirà la risposta che cerca non è una novità nel controllo del tabacco: poco fa, Clearing the Air ha raccontato che la Commissione è attualmente sotto inchiesta per aver fatto la stessa cosa nell’assegnazione di un contratto alla Rete Europea per la Prevenzione del Fumo.

La Commissione si appoggia molto all’OMS come base di prove e struttura di autorizzazione per un suggerimento così draconiano. Nei suoi “considerando” esplicativi cita le prove screditate del professore di controllo del tabacco Stanton Glantz, caduto in disgrazia, che ha patteggiato una causa per molestie sessuali con un’ex ricercatrice post-dottorato del suo dipartimento prima di andare in pensione.

Entrambi gli studi citati dalla Commissione sono stati pesantemente criticati da chi si occupa di controllo del tabacco. Il primo – che sosteneva che i rischi del vaping fossero simili a quelli del fumo – è stato definito un “grave errore di interpretazione delle prove epidemiologiche” da quattro accademici indipendenti con una lunga esperienza nel settore.

Un articolo simile di Glantz è stato ritrattato dalla rivista che l’ha pubblicato a causa della preoccupazione dei redattori “che la conclusione dello studio sia inaffidabile”.

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