La tanto attesa direttiva sulle accise del tabacco dell’UE – che, come abbiamo rivelato su Clearing the Air, includerà massicci aumenti delle tasse sui vapes e sulle buste di nicotina – potrebbe essere progettata per finanziare direttamente il bilancio dell’UE, secondo i documenti trapelati e visionati da Clearing the Air.
Secondo la nota – un briefing per i membri del Bundestag (il Parlamento tedesco) del 7 luglio – la Commissione europea presenterà una proposta per le cosiddette “risorse proprie” mercoledì prossimo (16 luglio 2025).
“[Nuove] fonti di risorse proprie dovrebbero essere sviluppate ove opportuno, ad esempio attraverso prelievi sul… tabacco”, si legge nel documento, anche se si avverte che il pacchetto è “ancora soggetto a consultazioni interne”…
La proposta farà parte del quadro di bilancio annuale dell’UE noto come Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), un vasto accordo settennale tra la Commissione, il Parlamento e gli Stati membri dell’UE. Una volta proposta dalla Commissione, gli Stati membri e il Parlamento devono approvarla.
Per prepararsi al prossimo ciclo di bilancio, che inizierà nel 2028 per consentire i negoziati tra le istituzioni, la Commissione sta lavorando a due pacchetti di 17 documenti in totale, alcuni dei quali (tra cui il piano per il tabacco) saranno pubblicati il 16 luglio e i restanti il 17 settembre.
Le risorse proprie dell’UE sono le principali fonti di entrate per il suo bilancio. Tradizionalmente sono costituite da una parte dei dazi d’importazione europei, da un’imposta sull’IVA e dai contributi diretti degli Stati membri; negli ultimi anni si sono ampliate fino a includere prelievi basati su altri parametri di performance, come la decisione del 2021 di raccogliere contributi in base alla quantità di rifiuti di imballaggio in plastica non riciclati in ogni Stato membro.
Clearing the Air apprende che questa volta nel mirino della Commissione ci sono anche le tasse sui rifiuti elettronici. L’IT sta inoltre valutando la possibilità di aumentare i prelievi del Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), che (una volta lanciato) sarà pagato dai viaggiatori provenienti da paesi extra UE (come il Regno Unito) prima dell’ingresso.
I negoziati sulle proposte si preannunciano difficili: un osservatore di lunga data ha dichiarato a Clearing the Air che “questo è solo l’inizio. Gli Stati membri daranno di matto e distruggeranno la proposta. Vediamo come andrà a finire”. Ma il briefing sottolinea che gli Stati membri sono riluttanti ad aumentare i contributi diretti, il che “potrebbe aprire la strada a nuove opzioni di risorse proprie” per colmare il divario di finanziamento.
Alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, la Grecia e la Romania, hanno espresso scetticismo riguardo alle nuove regole per le accise sui prodotti a base di nicotina. Altri, guidati da Danimarca e Paesi Bassi, hanno fatto pressioni sulla Commissione per l’introduzione di una nuova proposta e sono particolarmente desiderosi di vedere i prodotti con nicotina più sicuri nel mirino.
