Le proposte dell’UE di vietare il vaping in tutti gli spazi pubblici “mancano di una solida base scientifica” e “non avrebbero dovuto essere incluse” nella proposta della Commissione Europea per gli ambienti liberi dal fumo, secondo una dichiarazione dei governi italiano e rumeno visionata da Clearing the Air.
La dichiarazione arriva mentre il Consiglio dei Ministri si prepara ad adottare una proposta che raccomanda agli Stati membri dell’UE di vietare il vaping in tutti gli spazi pubblici, interni ed esterni.
Con un linguaggio insolitamente forte per le comunicazioni diplomatiche, la dichiarazione chiarisce anche che entrambi i Paesi intendono ignorare le parti della raccomandazione che non gradiscono, citando la sovranità nazionale:
Secondo la dichiarazione, la raccomandazione “non crea alcun obbligo legale per gli Stati membri” e “non stabilisce alcun precedente normativo per le future discussioni in seno al Consiglio sulla politica europea del tabacco”.
“Per questi motivi, Italia e Romania mantengono le loro preoccupazioni politiche riguardo all’adeguatezza di alcune raccomandazioni”, conclude il documento.
La dichiarazione colpisce anche il processo di proposta della raccomandazione da parte della Commissione Europea, osservando che anche la “mancanza di un’adeguata valutazione d’impatto” ha contribuito alle preoccupazioni delle due nazioni.
La mancanza di una valutazione d’impatto è già stata oggetto di una denuncia al Mediatore europeo da parte del gruppo di vapers spagnolo UPEV, che sostiene che la decisione della Commissione di proporre le nuove regole senza una valutazione d’impatto equivale a una cattiva amministrazione da parte dell’esecutivo UE.
La dichiarazione è un primo avvertimento alla Commissione e agli Stati membri contrari alla riduzione del danno: almeno per questi due governi, le misure che non sono adeguatamente giustificate non supereranno il processo legislativo.
Il Parlamento europeo, che offrirà un parere non vincolante sulle nuove regole prima che il Consiglio le adotti, probabilmente voterà la sua posizione la prossima settimana. Le discussioni tra le fazioni politiche del Parlamento sono ancora in corso per decidere se criticare o meno una parte delle nuove regole, ma l’esito è tutt’altro che chiaro.
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Le ricevute sono allegate, segui il link per il download in cima all’articolo. La traduzione è la seguente:
DICHIARAZIONE DELL’ITALIA E DELLA ROMANIA Raccomandazione del Consiglio su ambienti privi di fumo e aerosol
L’Italia e la Romania sostengono la necessità di salvaguardare la salute pubblica e concordano sull’importanza di intraprendere azioni appropriate per prevenire i rischi associati al fumo, approvando l’obiettivo di proteggere la popolazione dell’Unione Europea dal fumo passivo.
Tuttavia, desideriamo sottolineare che la procedura applicata per la discussione e l’approvazione di questo atto da parte del Consiglio richiedeva tempi e metodi migliori per consentire un dibattito adeguato tra gli Stati membri. Allo stesso modo, ci rammarichiamo che molti commenti ed emendamenti significativi proposti dagli Stati membri non siano stati adeguatamente considerati e inclusi nel testo.
Data la natura e la portata di questo Atto, le discussioni e la finalizzazione avrebbero dovuto mirare a raggiungere un consenso tra le parti, tenendo in debito conto le preoccupazioni e le priorità nazionali chiaramente espresse dagli Stati membri. Dal punto di vista politico, le posizioni basate sul consenso sono sempre la strada più appropriata da percorrere.
Inoltre, come ribadito in più occasioni, ci rammarichiamo della mancanza di un’adeguata valutazione dell’impatto di questa legge, che sarebbe servita come base per una corretta valutazione da parte del Consiglio delle raccomandazioni proposte.
Alla luce di quanto sopra, ci auguriamo che le future discussioni in seno al Consiglio su questo argomento prendano in maggiore considerazione tutte le questioni sollevate dagli Stati membri.
Per quanto riguarda la valutazione degli aspetti sostanziali delle raccomandazioni incluse nell’Atto, si osserva che le misure generalizzate riguardanti i prodotti che emettono aerosol in alcune aree esterne – in particolare gli stabilimenti di servizio e i luoghi di lavoro – mancano di una solida base scientifica e di un’adeguata valutazione d’impatto; pertanto, tali misure non avrebbero dovuto essere incluse nell’Atto.
Allo stesso modo, l’introduzione di raccomandazioni per misure ampie e generalizzate relative alle aree esterne, che non sono chiaramente identificate e sono associate a concetti come aree ad intenso traffico pedonale, manca di fondamento giuridico. Ciò genera una potenziale incertezza sul loro significato e sulla loro corretta attuazione e, di conseguenza, non avrebbe dovuto essere inclusa nella legge.
Infine, si sottolinea che il presente atto adottato dal Consiglio, per sua natura e portata, non crea alcun obbligo giuridico per gli Stati membri di definire la propria legislazione nazionale, tenendo conto delle competenze e delle specificità nazionali nella sua attuazione.
Inoltre, non stabilisce alcun precedente normativo per le future discussioni in seno al Consiglio sulla politica europea del tabacco. Per questi motivi, l’Italia e la Romania mantengono le loro preoccupazioni politiche in merito all’adeguatezza di alcune raccomandazioni, come indicato in precedenza, nonché la loro continua valutazione, in qualità di Stati membri, della corretta attuazione nazionale di questa legge.
