Secondo un nuovo studio, la legalizzazione dei vapes in Messico potrebbe evitare 106.000 morti per fumo nei prossimi 25 anni.
Il rapporto, pubblicato come preprint sulla rivista BMJ Yale, mette a confronto gli esiti dell’attuale divieto di svapo in Messico con uno scenario in cui non ci sono restrizioni.
Il rapporto prevede che la legalizzazione dei vapes potrebbe ridurre il fumo del 40,1% negli uomini e del 30,9% nelle donne entro il 2049 rispetto al mantenimento dell’attuale divieto nazionale.
Questa riduzione del fumo, si legge, permetterebbe di risparmiare 2,9 milioni di anni di vita (2,5 milioni per gli uomini e 0,4 milioni per le donne) e di evitare quasi 106.000 morti (91.000 per gli uomini e 15.500 per le donne) tra il 2025 e il 2049.
Il divieto di svapo in Messico
Nel giugno del 2022, il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha firmato un decreto che vieta la “circolazione e la commercializzazione” dei vapes e dei riscaldatori di tabacco. Questo divieto comprende sia la vendita che l’importazione di prodotti per il vaping e viene applicato in tutto il paese.
Il divieto è stato introdotto per prevenire il vaping tra i minorenni; tuttavia, i vapes possono essere facilmente reperiti sul mercato nero, controllato da gruppi di criminalità organizzata. Nel frattempo, i fumatori che vogliono smettere hanno difficoltà a trovare prodotti sicuri per il vaping.
Il nuovo rapporto, che è ora in attesa di una revisione paritaria, afferma: “…legalizzando e regolamentando le ENDS [electronic nicotine delivery], i fumatori messicani potrebbero avere accesso a ENDS più standardizzate e, probabilmente, meno dannose di quelle attualmente in commercio, che sono spesso etichettate in modo errato e includono una serie di componenti potenzialmente dannosi”.
“Inoltre, gli attuali fumatori potrebbero essere più disposti a provare le ENDS per smettere di fumare se queste fossero approvate e regolamentate rispetto al contesto attuale”.
Il documento raccomanda che la legalizzazione dei vapes sia accompagnata da “forti politiche di controllo del tabacco e di applicazione della legge per allontanare i consumatori dal fumo di sigaretta”.
Lo studio utilizza lo Smoking and Vaping Model (SAVM), un modello di simulazione temporale, adattabile a qualsiasi paese, che prevede l’impatto sulla salute pubblica del passaggio dei fumatori al vaping.
Si tratta del primo studio SAVM sull’impatto del vaping in un paese di classe medio-bassa.
Studi simili in paesi ad alto reddito
Uno studio simile condotto in Australia ha rilevato che una politica permissiva in materia di vapes potrebbe ridurre i decessi del 7,7%, rispetto alle severe restrizioni attuali. Un altro studio condotto in Nuova Zelanda ha previsto che l’eliminazione del divieto di svapo potrebbe far guadagnare 236.000 anni di vita e risparmiare 2,5 miliardi di dollari.
Il rapporto sul Messico conclude che: “La SAVM del Messico suggerisce che un maggiore accesso agli ENDS e una regolamentazione più permissiva in materia, insieme a forti politiche sulle sigarette, ridurrebbero la prevalenza del fumo e la mortalità correlata al fumo”.
Il documento invita il governo a prendere in considerazione l’impatto positivo che i vapes possono avere sulla salute pubblica. Si legge: “Gli effetti imprevisti di un divieto sugli ENDS meritano un esame più attento, con un’ulteriore considerazione di come restrizioni specifiche sugli ENDS possano massimizzare i benefici per la salute pubblica”.
