I piani della Spagna di vietare tutte le buste di nicotina e la maggior parte dei vapes hanno incontrato un notevole ostacolo, con sei Stati membri dell’Unione Europea che hanno presentato obiezioni formali alla legislazione proposta.
Secondo i documenti visionati da El Confidencial, Italia, Svezia, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania hanno emesso pareri motivati sulla proposta spagnola. Questo fa scattare un periodo di standstill di almeno tre mesi, durante il quale il governo spagnolo dovrà rispondere alle preoccupazioni sollevate da questi Stati membri.
L’incapacità di fornire spiegazioni soddisfacenti o di modificare il progetto di legge potrebbe ritardare significativamente o addirittura far deragliare la sua attuazione.
Le obiezioni si basano sulla preoccupazione che la normativa spagnola sia contraria alle regole del mercato interno dell’UE.
Sebbene i dettagli specifici del parere motivato di ciascun paese rimangano in gran parte riservati, la Svezia ha dichiarato pubblicamente la sua opposizione ai limiti proposti per i sacchetti di nicotina. In un comunicato stampa, il governo svedese ha affermato che il limite di nicotina proposto di 0,99 mg per sacchetto è sproporzionato e che la Spagna non ha giustificato il motivo per cui misure meno invasive non sarebbero sufficienti a raggiungere gli obiettivi di salute previsti.
Il governo spagnolo sta affrontando anche l’opposizione dell’autorità garante della concorrenza, la CMC, che ha richiesto ulteriori prove scientifiche prima di approvare la proposta.
La proposta spagnola presentata al TRIS (Technical Regulations Information System), un meccanismo che garantisce la trasparenza e la compatibilità dei regolamenti tecnici all’interno dell’UE, include diverse misure chiave. Tra queste, il divieto di aromi nelle sigarette elettroniche, sia con che senza nicotina, e un severo tetto di nicotina per le bustine, che in pratica costituisce un divieto per l’intera categoria.
Il decreto propone anche una riduzione della concentrazione massima di nicotina consentita negli e-liquid, abbassandola da una precedente bozza di 20mg/ml a 15mg/ml.
Il numero di obiezioni da parte di altri Stati membri dell’UE è insolito: l’anno scorso solo il 3,3% dei 765 progetti di regolamento notificati ha ricevuto un parere motivato, e nessuno ne ha ricevuti ben sei.
Il Ministero della Salute spagnolo ha ora tempo fino al 28 luglio per rispondere alle preoccupazioni sollevate dai paesi dissenzienti. Potrà sostenere che gli aspetti contestati del decreto non hanno un impatto indebito sul mercato interno oppure scegliere di rivedere la legislazione per affrontare le obiezioni specifiche.
